LA STORIA DELL'ASSOCIAZIONE “LA CORDATA”


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“Io sono dell'opinione che la mia vita appartenga alla comunità, e fintanto che vivo, è un mio privilegio fare per essa tutto quello che mi è possibile”

George Bernard Shaw


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Gli antefatti della Cordata

E' interessante fare una premessa, che anche se a distanza di tempo, si è rivelata importante per il territorio braidese. A Bra negli anni '85- '90 per diverse persone già ricoverate in manicomio, o comunque affette da malattie mentali, erano stati proposti e nominati dei volontari, persone che in qualche modo già conoscevano gli interessati, in genere assistenti sociali o infermieri. Questo incarico veniva attribuito a loro personalmente e pertanto ne rispondevano come persone, non come operatori. Pur non essendo collegate e organizzate, queste sia pure timide esperienze facevano la loro comparsa e cominciavano a costituire un humus fecondo per il territorio braidese. Fare esperienza di una tutela come volontari comporta dare un forte rilievo all'aspetto relazionale- umano, più che a quello giuridico. Comporta pure una forte implicazione affettiva, un intento “riparatore, risarcitorio” nei confronti di persone spesso segregate per lunghi periodi in manicomio, oppure gravemente danneggiate da famiglie e da istituzioni. In genere era il Servizio Sociale, in particolare alcune operatrici, che facevano da supporto agli stessi tutori per gli adempimenti formali e per il normale espletamento dell'incarico ricevuto. Da parte dei funzionari degli Uffici Giudiziari di Bra c'era molta collaborazione e molta disponibilità.

I primi tempi

Per quanto riguarda la nostra associazione, già prima della sua istituzione formale, c'era un gruppo di persone che si trovavano regolarmente da quando era stata istituita l'amministrazione di sostegno e si cominciava ad utilizzare questa nuova misura. L'iniziativa di questi momenti di confronto era nata dalla collaborazione di alcuni cittadini, già impegnati in attività di volontariato, con il Servizio Sociale pubblico. Infatti il servizio sociale, in base alla nuova legge, aveva dovuto procedere a segnalare dei cittadini in difficoltà che avevano bisogno di amministrazione di sostegno; alcuni di loro, però, non avevano parenti o persone di loro fiducia che potessero ricoprire questo incarico. Per questo erano state coinvolte persone di buona volontà che avevano accettato di aderire alla proposta di diventare amministratori di sostegno. Negli anni 2004/2005 la situazione era un po' di sfida, perchè l'amministrazione di sostegno era una grande novità nel nostro ordinamento e molti erano convinti che si sarebbe continuato ad usare solo i vecchi istituti della curatela e della tutela , ormai solidi e collaudati. A chi già conosceva un po' la tematica della tutela e i problemi ad essa connessi, la nuova legge è parsa come un improvviso sole che si apriva ai nostri occhi e ci siamo appassionati. C'era una filosofia nuova dietro tutto questo: era uno strumento alla portata dei cittadini, non si prevedeva l'obbligo dell'assistenza legale, si parlava di tener conto “delle aspirazioni e dei desideri del beneficiario”. Si stabiliva di proteggere con la minore limitazione possibile della libertà personale...ruolo centrale era quello del Giudice Tutelare, che doveva essere alla portata dei cittadini. Era tutto nuovo e quindi bisognava imparare, formarsi, confrontarsi. Il nostro percorso si è avviato così, con un confronto, direi appassionato, tra operatori e volontari. Le prime grandi domande sono state: “amministrazione di sostegno: cosa vuol dire? come si fa?” ; nei primi tempi il nostro è stato un gruppo di confronto e di studio, oltre che di sostegno reciproco.


Confronto e scoperte

Dal confronto tra di noi è emersa la consapevolezza che ci sono due modi di interpretare e di vivere l'incarico di amministratore di sostegno: – una modalità “chiusa”, dove l'incarico è una questione privata, che si gioca nel rapporto tra beneficiario, amministratore di sostegno, Giudice Tutelare. Non si tratta di un modo sbagliato, molti lo preferiscono, perchè non vogliono o non sentono il bisogno di condividere con nessuno ciò che stanno facendo; – una modalità “aperta”, di ampio respiro, dove il beneficiario è al centro di un grande cerchio, o meglio, di una rete composta di nodi forti: il Giudice Tutelare, l'amministratore di sostegno, la famiglia, i servizi, il medico di base, i volontari, gli amici, i vicini di casa...è questa rete che può offrire il vero sostegno. Se l'amministratore di sostegno fa parte di un' associazione, è più facile vivere questa visione allargata, con il beneficiario al centro. Tutti i nodi della rete, ciascuno per conto suo, in base alle rispettive competenze, contribuiscono a “proteggere” e a sostenere la persona. La “modalità aperta” porta l'amministratore di sostegno a cercare delle alleanze, dei punti di appoggio, a cui fare riferimento nel momento del bisogno. All'interno di un'associazione trova anche per sè una “sua” rete, cioè dei “puntelli” che gli servono da confronto, da guida e da incoraggiamento, soprattutto nei momenti difficili. Questa è la nostra esperienza. Abbiamo capito che incontrarsi, condividere, imparare, dava una base solida al nostro impegno. Inoltre ci sembrava importante costruire un piccolo presidio per la fragilità, un punto di riferimento per chi si trovava a vivere situazioni difficili dove poteva essere utile un collegamento tra il cittadino e il tribunale. Nella zona braidese non c'era nulla al riguardo, se non i servizi sociali che vedevano questa in mezzo a mille altre competenze e non avevano la possibilità di dedicare al riguardo il tempo e le risorse che sarebbero state necessarie. Per diversi mesi il gruppo ha discusso se era meglio costituirsi in associazione, oppure continuare come gruppo informale. Infine è prevalsa la prima ipotesi, che poteva far emergere il gruppo e collocarlo anche formalmente tra i soggetti del territorio. Dal serrato confronto, abbiamo capito che sentirsi “insieme ad altri” può essere vantaggioso a più livelli: 1. a livello personale: il non sentirsi soli, sapere di avere le spalle coperte, sapere che l'associazione mette a disposizione delle risorse, in particolare dei consulenti 2. a livello di gruppo: poter condividere con altri, in base a dei valori comuni, poter vivere un senso di appartenenza ad un gruppo significativo, importante e qualificato. Questa è cittadinanza attiva, che si manifesta come tale proprio in quanto portata avanti da un gruppo, dove c'è senso di responsabilità, coraggio ad entrare in situazioni a volte complesse e difficili da cambiare, ma che possono essere accompagnate e migliorate. Gli incontri di gruppo hanno lo scopo di offrire un auto-mutuo-aiuto, condividendo le esperienze: proprio questo fa maturare e apprendere. Le situazioni problematiche negli incontri di gruppo non vengono discusse nel dettaglio dei particolari, ma vengono presentate come situazioni difficili che possono riguardare tutti e che sono uno stimolo per apprendere cose nuove, per riflettere e documentarsi 3. a livello di comunità: abbiamo constatato che è importante “esserci”, essere un soggetto del territorio, partecipare alla Consulta Comunale del Volontariato, alla Consulta comunale delle Famiglie, al Tavolo per la disabilità, partecipare a progetti, sostenere iniziative, portare la nostra testimonianza in occasione di incontri e dibattiti. Vuole anche dire portare con maggior forza la voce dei nostri beneficiari, che troppo spesso non contano per nessuno. Un altro beneficio a favore della comunità è il fatto di far conoscere questa particolare forma di volontariato e suscitare possibili disponibilità di cittadini coscienti e responsabili. Questo potrebbe favorire e magari rendere più tempestive le dovute segnalazioni al Giudice Tutelare da parte dei servizi sociali e sanitari. Riteniamo che questo “contributo” alla comunità possa essere efficacemente offerto non tanto da singoli cittadini, ma da un gruppo, una organizzazione formalizzata, credibile, trasparente e controllabile da tutti.

Dunque, partiamo!

Per tutti questi motivi noi continuiamo a dire che “INSIEME E' MEGLIO” e abbiamo concretizzato questa affermazione nella scelta del nome della nostra associazione: “La Cordata”, con il quale vogliamo rimarcare una strada in salita, che deve essere fatta insieme, aiutando chi da solo non ce la fa a raggiungere una dignità di vita necessaria e giusta per ogni creatura umana. Ci siamo costituiti formalmente in associazione a Bra il giorno 11.11.2009. I soci fondatori sono stati 13. Il giorno 8.7.2019 con Assemblea straordinaria è stato approvato lo statuto revisionato ai sensi del D.lgs 117/2017 ed è stato aggiunto al nome dell'Associazione la sigla ODV. Dopo 10 anni dalla costituzione, il giorno 11.11.2019 con una animata assemblea abbiamo festeggiato dieci anni, intitolando questa ricorrenza con l'espressione “10 anni di dono”. Al momento i soci erano 47. I beneficiari seguiti dai volontari erano 30, di cui 28 con amministrazione di sostegno e 2 con tutela, mentre i beneficiari seguiti da parenti (soci della Cordata) erano 25, di cui 21 con amministrazione di sostegno e 4 con tutela. Di seguito, accenniamo in modo sintetico ad alcuni punti, secondo noi importanti e qualificanti, relativi alla nostra Associazione.

Convenzioni

Già dai primi tempi abbiamo ritenuto utile stipulare dei patti, nella forma di convenzioni, con alcuni soggetti che potevano sostenere e valorizzare la nostra attività. La prima convenzione è stata stipulata con il Movimento Consumatori sezione di Bra: a fronte di una tessera per ogni socio ad un prezzo “sociale” pagato dalla Cordata, si poteva usufruire della consulenza degli operatori del Movimento soprattutto in merito a questioni consumeristiche. Specialmente all'inizio, in molti casi i beneficiari avevano contratto debiti con finanziarie, avevano fatto acquisti incauti per telefono, erano stati raggirati in vari modi. La competenza collaudata degli operatori del Movimento è stata ed è molto utile. La seconda convenzione è stata stipulata con i Servizi Sociali di Bra per stabilire un patto di collaborazione per quanto riguarda sia il reperimento e la formazione di nuovi volontari, sia la presa in carico e la condivisione del progetto di intervento dei beneficiari, in particolare quelli amministrati da volontari. E' stata elaborata un'apposita scheda di segnalazione utilizzata dal Servizio Sociale per segnalare le situazioni in cui sarebbe opportuno che ci fosse la disponibilità di un volontario come amministratore di sostegno. Inoltre viene stabilita la collaborazione per l'organizzazione di incontri di formazione e di aggiornamento e la messa a disposizione da parte dell'Associazione nei confronti dei Servizi Sociali delle risorse umane e professionali presenti tra i volontari. A fronte di tutto ciò, i Servizi riconoscono all'Associazione un rimborso spese annuale, entro un tetto di spesa preventivamente stabilito. La terza convenzione è stata stipulata con l'ASCOM di Bra che ci ha messo a disposizione il servizio di gestione dei rapporti di lavoro con colf e badanti previsto per i propri soci (commercianti), ad un prezzo molto favorevole, concordato preventivamente.

Partnership

L'Associazione La Cordata ha assunto molte volte il ruolo di partner relativamente a progetti proposti e attivati da altre associazioni o enti del territorio relativi a tematiche inerenti alla fragilità. Questo, secondo noi, è un metodo per partecipare e sostenere le iniziative valide attuate intorno a noi.

Sportello

Sempre più forti e convinti del nostro operato, viste le numerose richieste da parte di famiglie della zona di avere informazioni circa le misure di protezione giuridica e di essere aiutati nell'espletamento delle relative pratiche, nel maggio 2013 abbiamo attivato uno sportello settimanale a Bra, dove poter accogliere le persone e rispondere, per quanto di nostra competenza, alle loro domande. Vengono date informazioni, vengono aiutate le persone nella stesura di ricorsi, istanze, richieste di autorizzazione, relazioni e rendiconti annuali, ossia per tutte le pratiche che non prevedono come obbligatoria l'assistenza legale. Riteniamo che per Bra questo sportello sia particolarmente utile, anche perchè non esiste né un Ufficio o distaccamento dell'Ufficio Provinciale Pubblica Tutela, né altre realtà associative che abbiano un tema analogo. Il servizio della Cordata è a titolo assolutamente gratuito, sia nei confronti dei soci che dei cittadini che liberamente si presentano.

Dopo di noi

Due anni fa, in collaborazione con la Fondazione “Emmaus per il territorio” di Alba, abbiamo cercato di attivarci sulla tematica del “Dopo di noi”, anche perchè tante famiglie esprimevano la loro angoscia per il futuro dei loro figli disabili. Abbiamo organizzato alcuni incontri con dei legali per spiegare le possibilità previste dalle leggi vigenti per la destinazione del patrimonio di famiglia. Inoltre abbiamo offerto la possibilità, a chi lo desidera, con il supporto di un educatore professionale, di redigere il progetto esistenziale di vita, a partire dalla scoperta e dalla conoscenza approfondita delle caratteristiche e delle potenzialità del figlio disabile. E' un servizio che meriterebbe molte risorse di persone qualificate e competenti, che purtroppo al momento non abbiamo. Attendiamo forze nuove nella nostra Associazione!

Alzheimer Cafè

Partecipando anche noi alla Consulta del volontariato di Bra, si è presentata la necessità che una delle associazioni presenti si facesse carico di presentare un progetto denominato “ALZHEIMER CAFE'” per ottenere e gestire il finanziamento previsto a questo scopo da parte del Comune di Bra. Il progetto consiste in incontri quindicinali di pazienti affetti da Alzheimer e dei loro famigliari con due psicologhe specializzate su questa tematica. Praticamente nel giorno dell'incontro si dividono i due gruppi, ciascuno con una psicologa: il gruppo dei pazienti viene guidato in un percorso di riabilitazione psico-cognitiva, mentre il gruppo dei caregivers viene supportato attraverso l'ascolto, la condivisione, la pratica dell'auto-mutuo aiuto e la possibilità di ricevere informazioni sulla patologia, la sua gestione nella quotidianità, l'importanza della relazione affettiva. Questo servizio è molto gradito e ben utilizzato. E' gratuito e non prevede la prenotazione o l'invio da parte di un soggetto terzo. Purtroppo l'emergenza sanitaria dovuta al corona-virus ha obbligato ad una temporanea chiusura del servizio, ora ripreso, sia pure in una forma più controllata e con numeri più ridotti. In questo caso è stata preziosa la disponibilità della Cordata, che all'interno della Consulta del volontariato, è quella maggiormente vicina alla tematica “alzheimer”.

Formazione e aggiornamento

Un aspetto che riteniamo molto importante è l'impegno per la formazione e l'aggiornamento. Per questo nei primi tempi abbiamo potuto avere un supporto molto qualificato da parte dei Giudici Tutelari del Tribunale di Alba, venuto poi a mancare dopo il 2013 con l'accorpamento del Tribunale di Alba con quello di Asti. La formazione ha riguardato corsi di primo livello sull'amministrazione di sostegno, corsi di approfondimento, non solo relativi all'aspetto giuridico, ma anche psicologico, amministrativo, psichiatrico, medico-legale, notarile. Sono stati anche offerti alcuni approfondimenti sulla legislazione vigente in merito al “dopo di noi”. Riteniamo che il formarsi e l'aggiornarsi sia un dovere per chi vuole far parte della Cordata, perchè significa responsabilità, serietà. Entro dicembre 2019, La Cordata, con la collaborazione dei Servizi Sociali, ha organizzato ben 41 incontri formativi. Inoltre, pur con piccole risorse, l'associazione ha organizzato 4 convegni pubblici per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della fragilità e in particolare sull'amministrazione di sostegno.

Tavolo Disabilità

A Bra l'Amministrazione Comunale, insieme a tre consulte già funzionanti (Consulta Comunale delle famiglie, Consulta del volontariato e Consulta Giovani) nel giugno 2019 ha voluto attivare il TAVOLO DISABILITA' per riunire tutte le associazioni che si occupano di disabilità e favorire il dialogo tra di loro, la definizione di obiettivi comuni e le eventuali critiche, proposte agli enti competenti. Anche La Cordata ha deciso di aderire a questo gruppo e, su richiesta esplicita di tutti i partecipanti, ne ha assunto il coordinamento. Purtroppo i lavori appena iniziati hanno avuto una brusca interruzione a causa dell'emergenza sanitaria e soltanto nell'autunno 2020 potranno riprendere.

Testimonianze

Spesso la nostra Associazione è stata invitata a portare la propria testimonianza in varie località della provincia di Cuneo e oltre, in occasione di convegni e corsi di formazione per amministratori di sostegno. Abbiamo sempre accolto favorevolmente queste occasioni per offrire il contributo della nostra esperienza e per testimoniare che è possibile impegnarsi in un'amministrazione di sostegno, senza per questo stravolgere la propria vita. Rimane il rammarico che, nonostante la nostra offerta di disponibilità, non sia stato possibile in nessun caso far nascere altri gruppi simili al nostro! Noi continuiamo comunque su questa strada.

Composizione dell'Associazione

Per quanto riguarda la composizione dell'Associazione, possiamo dire che al 31.12.2019 i soci erano 47, di cui 20 volontari e 22 famigliari; intendiamo volontari i soci che hanno ricevuto un incarico come amministratore di sostegno/tutore a favore di un beneficiario non parente, mentre i famigliari sono coloro che hanno un incarico per una persona della propria famiglia o della propria parentela. Sono anche presenti nell'associazione persone che non hanno direttamente un incarico, ma che sono interessati a questa tematica per i più svariati motivi. Nella fase iniziale erano presenti quasi unicamente dei volontari, poi via via si sono aggiunti anche dei parenti interessati a far parte del gruppo, condividendone lo spirito e sentendo l'esigenza di uno spazio di confronto e di aggiornamento. In questi anni molte persone sono passate nella Cordata: tanti sono stati presenti in un periodo in cui erano direttamente coinvolti in una misura di protezione, poi finito l'incarico, ne sono usciti. Un buon numero è stato presente fin dall'inizio e ancora oggi rappresenta il nucleo stabile, motivato, portante. E' proprio grazie a questo gruppo che l'associazione può proseguire la sua vita e realizzare la sua mission.

Struttura dell'Associazione

La struttura dell'Associazione è molto semplice. Oltre all'Assemblea che comprende tutti i soci, è presente un direttivo composto da 5 membri, che si riunisce periodicamente, senza particolari formalità e assume le decisioni pratiche che riguardano la vita associativa. Vengono inoltre indette durante l'anno alcune riunioni a cui sono invitati tutti i soci: lo scopo è il confronto, il sostegno reciproco e l'aggiornamento. Per ogni riunione vengono redatti degli appunti, una specie di verbale, a disposizione di tutti. Alcune volte nell'anno viene redatta da parte della presidente, e inviato a tutti, una comunicazione, una specie di newsletter con la quale si trasmettono aggiornamenti e notizie importanti.

Inserimento nel volontariato provinciale

La Cordata è regolarmente iscritta al CSV (Centro Servizi per il volontariato) “Società Solidale”della Provincia di Cuneo, (1) che dal 2003 opera sul territorio per organizzare, gestire ed erogare servizi di supporto tecnico, formativo ed informativo al fine di promuovere e rafforzare la presenza ed il ruolo dei volontari negli Enti del Terzo Settore, con particolare riguardo alle Organizzazioni di volontariato. La provincia di Cuneo è detta anche “granda” (grande in piemontese) con una popolazione pari a 586.814 abitanti, 247 comuni, una superficie particolarmente estesa e alcune zone montane. Per avvicinarsi alle associazioni, il CSV opera in modo capillare, con una sede centrale a Cuneo e gli sportelli aperti al pubblico, dislocati nel territorio provinciale (Alba, Bra, Ceva, Fossano, Garessio, Mondovì, Ormea, Saluzzo, Savigliano) con operatori a disposizione per fornire informazioni ed aiutare i cittadini, i volontari e gli Enti del Terzo Settore ad individuare il servizio o l'attività meglio rispondente alle specifiche esigenze. Per quanto riguarda il tessuto associativo del territorio, si registra al 31.12.2019, una presenza di 650 organizzazioni di volontariato iscritte al Registro Regionale del Volontariato, 21 associazioni di promozione sociale, iscritte nel Registro Regionale delle Associazioni di Promozione Sociale, 275 ONLUS iscritte all'anagrafe DRE e 93 Cooperative Sociali iscritte all'albo regionale. A seguito della Riforma del Terzo Settore,il bacino potenziale di utenza del CSV sul territorio della Provincia di Cuneo è passato dalle 650 ODV iscritte al Registro ad un totale di circa 1.093 ETS (Enti Terzo Settore), qualora la totalità dei soggetti iscritti negli albi regionali confermasse il possesso dei requisiti di accreditamento ai servizi del CSV. La capillare articolazione territoriale di Società Solidale ha permesso, in particolare nella zona di Bra, di accompagnare la crescita e lo sviluppo dell'Associazione “La Cordata” e di affrontare insieme quelle che sono le “nuove povertà”, fenomeno multidimensionale in cui convivono i diversi livelli di bisogni, compresi quelli relazionali, relativi all'indebolimento dei legami comunitari e alla mancanza di rapporti interpersonali che hanno come conseguenza la difficoltà a partecipare pienamente alla vita della società e quindi una spiccata situazione di esclusione sociale. Il volontariato di “advocasy”, tutela dei diritti, di cui La Cordata è un esempio locale, è stato al centro di iniziative di promozione del volontariato, come l'orgnizzazione di corsi formativi e di convegni e la pubblicazione, nel 2009, di “Volontariato, Gratuità & Advocacy” (Collana di studi sociali, n. 4 Aa Vv). Le iniziative congiunte continueranno, perchè il capitale relazionale che il volontariato crea è un obiettivo strategico comune tra ODV e CSV, capace di trovare e di “inventare” nuove risposte. (1) contributo fornito dal CSV Società solidale di Cuneo



L'INTERVENTO DI LUIGINA BIMA - PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE

Intervento avvenuto durante la Conferenza Nazionale "Dieci anni di Amministrazione di Sostegno" di Trieste il 28 e 29 marzo 2014.